Bio e F.A.Q

Domande frequenti & risposte

Profilo e Biografia

Nato a Bergamo, cresciuto a Bologna, vissuto a Milano e trasferito a Torino. Liceo classico e Scienze Politiche, DJ in radio e quindi discoteca (Odissea 2001, Milano), assistente fotografo moda e interni (Studio Anfossi, Milano), consulente per agenzie pubblicitarie (selezione di musiche per campagne tv), responsabile di colonne sonore per sfilate a MilanoVendeModa (Ferrè, Soprani, Prada, Missoni…). Poi, critico musicale per varie testate (Discoteca Hi-Fi, Stereoplay, Rolling Stone, Il Giorno, Europeo, Panorama, Carnet, Glamour, Vogue, Uomo Vogue, Dove, Grazia, 100 Cose…), ma anche globetrotter come esperto di turismo/enogastronomia (Panorama, L’Espresso, La Stampa, Dove, Uomo Vogue, Condè Nast Traveller, Capital, Urban, D-Donna, Gulliver, 24 Mag…). Ancora, collaboratore di riviste lifestyle come Monsieur, Verve, Bespoke, nonchè direttore del luxury magazine Upper. Adesso, il ritorno alle sette note col mestiere di Music Designer.

Paolo Scarpellini - Music Stylist

Domande Frequenti & Risposte

Che lavoro svolge il Music Designer?

Prima di tutto, va chiarita la differenza tra Sound Designer e Music Designer. Il primo, solitamente un musicista, compone e inventa brani, suoni, effetti speciali per cinema, tv, jingle pubblicitari. Il secondo invece, e questo è il nostro caso, lavora sulla musica già composta e registrata, spaziando per tutti i generi (dalla classica al rock, dal jazz al soul, dal reggae al R’n’B, dalla fusion alla world music, dalla lounge all’elettronica, dalla lirica al pop, dalla canzone d’autore all’hip hop ecc.) e selezionando canzoni o pezzi strumentali destinati a comporre un tappeto sonoro che risponda a requisiti ben precisi. In primis, una certa e originale atmosfera, adatta a quell’ambiente in quella precisa location, in quel preciso momento della giornata e della stagione, con quell’esatto tipo di design e arredi, con quella particolare clientela. Pensate a un architetto che deve ristrutturare o inventarsi un appartamento: non deve pensare solo a mettere in piedi una bella casa, ma anche fare in modo che soddisfi gusti ed esigenze di chi andrà a viverci.

Il tappeto sonoro è assimilabile alle playlist di servizi web tipo Spotify?

Decisamente no. Qualsiasi servizio web che lavora su playlist preconfezionate, sia che consenta le personalizzazioni più accentuate sia che vanti il database più fornito, non potrà mai rivaleggiare con un tappeto sonoro studiato e ideato sul posto, tagliato quindi su misura rispetto alle esigenze di ogni singola situazione. Senza mai ripetere, oltretutto, la stessa canzone. E’ la stessa differenza che corre tra un abito di fattura industriale e un altro di fattura squisitamente sartoriale.

Gli ambienti che si prestano meglio a questi tappeti sonori?

Ogni attività aperta al pubblico: bar, hotel, ristorante, Spa, Terme, negozio, showroom, grande magazzino, studio professionale. E ancora: banca, clinica, azienda vinicola, evento, party privato, aereo, yacht da crociera e via dicendo. Senza contare l’uso personale, nel proprio iPod o smartphone: vedi la pagina Personal DJ.

Posso scegliere un solo genere, ad esempio musica classica?

Certo, anche se bisogna tenere presente che in qualsiasi locale pubblico, difficilmente potremo annoverare una clientela composta interamente da amanti della stessa tipologia musicale. Per questo di solito il Music Designer consiglia un saggio alternarsi di generi, sempre rimanendo nell’ambito di un determinato mood: proprio per evitare che qualcuno si possa annoiare o peggio, arrivi a chiedere di cambiare sound.

Che attrezzatura serve per diffondere i tappeti sonori?

Di preferenza un computer, sia fisso sia portatile sia tablet, collegato a un qualsiasi impianto audio: il modo più semplice e versatile di diffondere file in formato mp3 o simile. Ma vanno altrettanto bene smartphone o lettori mp3 portatili collegabili tramite cavo, wi-fi o bluetooth a un impianto audio oppure casse amplificate. In alternativa, le playlist si possono caricare su chiavette USB, oppure masterizzare su CD o DVD.

E’ prevista una consulenza sull’acustica degli ambienti o la scelta di hi-fi piuttosto che altoparlanti?

Certamente. In caso di spazi già esistenti, il sopralluogo tiene conto anche della situazione acustica tra pareti, soffitti, materiali, rifrazione del suono. Idem per l’impianto audio esistente, con apposite prove d’ascolto a vari volumi e da varie angolazioni. Nel caso invece di locali di nuova progettazione o costruzione, il Music Designer lavora al fianco di architetti, interior designer o tecnici del suono per far sì che la diffusione sonora consenta il massimo dei risultati nei vari ambienti. Allo stesso modo sono previsti consigli sugli ultimi ritrovati della tecnologia audio, dock per iPod/smartphone oppure casse wi-fi o bluetooth incluse: queste ultime, sempre più indispensabili in ambienti d’epoca con l’impossibilità di aprire tracce nei muri per cavi di collegamento fra impianto e altoparlanti.

Di quanta musica avrò bisogno? Quanto mi costerà?

Data la caratteristica sartoriale di ogni tappeto sonoro, risulta decisamente difficile ipotizzare questi fattori a scatola chiusa, prima cioè di un sopralluogo sul posto e un incontro col gestore/proprietario. Anche perchè le esigenze sonore variano molto: se a qualcuno possono bastare poche ore al giorno di copertura (l’aperitivo di un cocktail bar, la cena di un ristorante aperto solo la sera, un evento promozionale, un party privato), ad altri servono magari 8, 12 o 24 ore filate in più ambienti e con varie situazioni (per esempio un hotel con: reception 24/24; bar con colazione, aperitivo e dopocena; ristorante aperto pranzo e cena; Spa con sauna, trattamenti, piscina ecc.). Comunque sia, non parliamo certo di musica in vendita al chilo o al minuto. Parliamo piuttosto di qualità musicale: quella che deriva da un’approfondita conoscenza nel campo, sia teorica che pratica, da una certa sensibilità psicologica come da una spiccata estetica sonora.

Un amico/figlio/nipote/dipendente mi ha procurato diversi CD/GB di mp3. Li posso organizzare in modo che possano fare bella figura nel mio locale?

In questo caso può intervenire la figura del Music Maître: gli basterà un’occhiata e un rapido ascolto per capire se è possibile ricavare una colonna sonora all’altezza della situazione, fornendo consigli anche sul software migliore da utilizzare: DVD al posto di Cd, ad esempio, per non dover provvedere al cambio di dischetto ogni ora o giù di lì. Oppure un preciso software in grado di organizzare al meglio la o le playlist, riproducendo la musica voluta in determinati orari o giorni.

Devo organizzare una degustazione di vini/distillati per il pubblico o la stampa: mi può servire un Tappeto Sonoro?

Sicuramente. Diversi studi scientifici hanno appurato come la sollecitazione di ogni senso in più ogni volta che si assaggia cibo o vino, aumenta e di parecchio la piacevolezza della degustazione stessa. Questo è il lavoro del Sound Sommelier, l’unico che può studiare l’abbinamento migliore per quel determinato rum o quel determinato vino, scegliendo la musica ad hoc in base al vitigno, l’annata o la provenienza: benvenuti nella degustazione multisensoriale.

Devo riconoscere i diritti d’autore per questi tappeti sonori?

Certamente, come ogni locale pubblico che trasmette musica di sottofondo da qualsiasi tipo di apparecchio. Se il bar/negozio/ristorante/hotel diffonde abitualmente una colonna sonora nei suoi ambienti, e quindi paga già il suo forfait o abbonamento agli uffici SIAE di zona per la quantità convenuta, non servono altri interventi. Se invece il locale è di nuova o recente apertura, bisogna recarsi negli stessi uffici e stipulare un contratto che prevede il pagamento di una quota relativa alla quantità di musica trasmessa giornalmente/mensilmente/annualmente. In quest’ultimo caso, il Music Designer può occuparsi a richiesta di regolare tutte le suddette pratiche.